2.4.08

Goodbye, Mr Ric Flair

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Cosa dire che non sia già stato all' unanimità detto a proposito del match di wrestlemania tra Ric Flair e Shawn Michaels? Si è parlato, giustamente, di incontro dell' anno e molti hanno azzardato addirittura che si trattasse del migliore di sempre ed un tale giudizio non sembra poi così inverosimile, almeno dal punto di vista della storia raccontata e delle emozioni, lacrime e ricordi che hanno preso vita sul ring. Soltanto dopo averlo visto, ho compreso appieno la scelta della WWE di puntare su HBK come ultimo avversario di Ric Flair. Certo, con la storyline della carriera del Nature Boy in palio, avrebbero potuto consacrare un giovane promettente e proiettarlo nei piani alti del roster in maniera permanente. Ebbene, avrebbero potuto lanciare pure il nuovo Hulk Hogan con la tecnica di Bret Hart e la mic-skill di The Rock, la più grande superstar di sempre su cui si baseranno gli show della WWE per i prossimi 50 o 60 anni e vincitore di 300 titoli del mondo, tale scelta non sarebbe MAI valsa un incontro epico come quello offerto da The Naitch e dallo Showstopper, il miglior modo possibile per concludere una carriera leggendaria come quella di Flair. Porterò sempre con me l' immagine del Nature Boy sfiancato dall' intensità del match che si rialza a stento, con la guardia alta, ed incita Michaels a continuare a combattere, a fare ciò che deve fare un wrestler, per poi beccarsi un' altra, decisiva, sweet chin music e subire il pin, l' ultimo della sua carriera, tra le lacrime. Chissà se mentre l' arbitro effettuava il conteggio, il Nature Boy avrà ripensato a quando, nel lontano 1975, i medici gli dissero che il suo sogno era finito prima ancora di cominciare e che il disastro aereo in cui era stato coinvolto, e che gli aveva spezzato la schiena in tre punti diversi, aveva messo fine alla sua attività di lottatore. Per fortuna Flair si rifiutò di credere a questa diagnosi e decise che la sua carriera non sarebbe finita in quel modo e così presto. Non in una asettica stanza d' ospedale si sarebbe consumato il suo addio al wrestling ma sul ring, davanti alla gente che, amandolo o odiandolo, è sempre accorsa a riempire ogni palazzetto in cui risuonasse un "Whooo!" o venisse applicata una figur-four leglock, e ben 23 anni dopo l' impietosa diagnosi dei medici, giusto il tempo per dimostrare al mondo intero di che pasta è fatto The Man, vincere 16 titoli mondiali e diventare il più grande wrestler che abbia mai calcato il ring. Ecco allora, più commovente dei finali di tutta la saga di Rocky messi insieme, il giusto tributo che la WWE gli ha riservato nella puntata di Raw post-Wrestlemania. Una celebrazione che ha potuto contare sulla partecipazione di alcuni tra i più rappresentativi avversari che Flair ha affrontato nel corso di una carriera ultra-trentennale e degli amici di una vita intera, i membri dei four horsemen, in una reunion straordinaria a cui purtroppo, per una serie di drammatiche vidende che tutti ben conosciamo, non hanno potuto prendere parte alcuni tra quelli che con onore hanno occupato un posto nella stable. Se non vi emoziona nemmeno un pò, significa che non amate questo sport o che non avete un cuore.

Ric Flair Farewell Address part 1


Ric Flair Farewell Address part 2

2 commenti:

El Kabong ha detto...

Assolutamente incredibile. Sono fiero di essere un fan di wrestling e di potermi commuovere per cose del genere. WHOOO!!!

Eddie Mantegna ha detto...

grandissimo match e grandissimo atleta...

cmq dal 1975 son 33 anni non 23...